New York

Mi sembrava di conoscerti da sempre: ti ho vista in mille film e serie tv, eppure ora che sono qui ti scopro piano piano e mi emoziono. Grattacieli che si specchiano, cascate di luci al neon, tombini fumanti, taxi gialli, fiumi di gente, la metro che sferraglia.

Tutti parlano di te, sei come una ragazza che sa di essere bella , e lo sei per davvero.

DSC06019

Un sole accecante, era la prima settimana di novembre, e i colori meravigliosi dell’autunno. Non dimenticherò la passeggiata a piedi sul ponte di Brooklyn, il vento gelido e la luce dorata che illuminava le facciate dei grattacieli. Una passerella sul mondo, avevo New York ai miei piedi.

Abbiamo soggiornato nel quartiere di Chelsea, in un monolocale dallo stile newyorkese, non lontano dalla zona dell’ex meatpacking district dove si trova il famoso Chelsea Market, un must per una prima tappa golosa: noi abbiamo provato il lobster roll di Luke’s.

Non perdetevi la passeggiata urbana sulla sopraelevata High Lineovvero quel che rimane di una vecchia linea ferroviaria dismessa. Seguite i vecchi binari circondati da piante, street art e grattacieli moderni. Una passerella urbana sul mondo: da percorrere sia di giorno che la sera dopo una giornata in giro per la metropoli.

DSC05701

Poco distante c’è anche The Vessel nel nuovo quartiere Hudson Yards, quello che dovrebbe essere un vascello, ma appare più come un enorme nido d’api. Salite le numerose scalinate, scattate foto da ogni angolazione possibile: da lì avrete una vista su New York diversa dal solito.

Per la foto ricordo perfetta e una vista spettacolare a 360 gradi non c’è dubbio: il Top of the Rock, al 70esimo piano del Rockefeller Center. Salirci poco prima del tramonto si rivelerà la scelta più azzeccata, ma probabilmente anche l’ora più affollata.

thumb_IMG_1487_1024

Ci siamo regalati un aperitivo poco prima del tramonto sulla terrazza del 230 Fifth Rooftop bar. Piano piano i grattacieli si accendono e le luci iniziano a danzare. La vista dell’Empire State Building che si staglia in primo piano insieme agli altri grattacieli è incredibile. Ho avuto la sensazione di essere avvolta come in un abbraccio.

DSC06257

Non perdetevi il complesso del World Trade Center Transportation Hub dove si trova anche l’Oculus di Calatrava che raffigura un uccello come simbolo di libertà. Questa affascinante opera ha una piccola fessura sulla sommità del tetto: ogni 11 settembre alle 10:28 esatte i raggi del sole filtrano attraverso l’apertura tagliando con un fascio di luce l’interno della struttura. Nel giorno e nell’ora esatta del crollo della seconda torre, avvenuto l’11 settembre 2001.

DSC05726

A pochi metri di distanza fermatevi: vi troverete di fronte al  Ground Zero e il 9/11 Memorial , le enormi vasche dove sorgevano le due Torri Gemelle, con i bordi intarsiati dai nomi di tutte le persone scomparse. Un vuoto imponente e silenzioso, interrotto solamente dal rumore dell’acqua come a simboleggiare il ritorno alla vita.

DSC05780

Per quanto riguarda i musei si dovrebbe aprire un capitolo a parte: se avete poco tempo o poca voglia, consiglio di vederne uno solo: il MoMa, il Museum of Modern Art, è il museo per eccellenza. Riaperto nell’ottobre 2019 dopo mesi di restauro conserva una moltitudine di opere, una fra tutte, “la notte stellata” di Van Gogh , che da tempo sognavo di vedere dopo averla studiata nei libri di storia dell’arte.

DSC06402

Un posto speciale è il Greenwich Village,  “The Village” come lo chiamano loro, quartiere pulsante degli anni ’60, dove si sono intrecciate le vite degli artisti più celebri che hanno fatto la storia della musica. Anche tutt’ora conserva un po’ quel suo fascino grazie ai vari locali di musica jazz, vie alberate meno trafficate che lasciano spazio ad edifici più bassi. Qui si trova anche la facciata del famoso palazzo ripresa nelle scene di “Friends”.

DSC06091

Altre esperienze che consiglio:

  • colazione americana nei Diners, uno fra tanti, “Empire Diner” locale caratteristico comparso in molte scene di film. Siamo arrivati prestissimo, e complice il fuso orario, avevamo il locale tutto per noi.
  • Tour di Harlem e messa Gospel
  • New York Public Library, Bryant Park ( in questi posti ho comprato i regali più originali) e Grand Central Terminal
  • Un giro nel quartiere del Lower Est-Side, un’altra anima di NY, quella ricca di storia dell’immigrazione ebraica e non solo. Fate un salto da “Katz’s Delicatessen” per assaggiare il leggendario sandwich pastrami, dove hanno girato la famosa scena del film “Harry ti presento Sally”
  • traghetto per Staten Island per panorami perfetti a costo zero
  • Steakhouse: abbiamo provato “Keens Steakhouse”, consigliata la prenotazione
  • Broadway Show: abbiamo visto il musical del Re Leone, meraviglioso per le sue scenografie e costumi realizzati.
  • live music: jazz, blues, c’è solo l’imbarazzo della scelta

 

un libro in valigia:

“Let the great world spin” tradotto in italiano con “Questo bacio vada al mondo intero” di Colum McCann

 

 

 

Taipei

Taipei non rientra tra le mete classiche dell’Asia. ” Perché andate anche a Taipei?” ci chiedevano. E così dopo il Giappone, un altro volo e altre ore di sonno accumulate, siamo finiti a Taiwan. Sarà merito dei nostri amici, guide speciali, sarà stato il clima perfetto, sarà che non avevo grandi aspettative, ma devo ammettere che Taipei non la dimenticherò tanto facilmente.

thumb_LRG_DSC02882_1024thumb_LRG_DSC02899_1024

thumb_LRG_DSC02964_1024thumb_LRG_DSC02971_1024

Modernità e tradizione si fondono e si confondono, natura e grattacieli, centri commerciali e templi che non ti aspetti fanno capolino tra la città. Qui le persone vengono a venerare gli dei offrendo loro qualsiasi cosa: non solo fiori e frutta, ma anche merendine.

thumb_LRG_DSC02996_1024

Di notte i mercati dello street food offrono un concentrato di bellezza: tra luci al neon e bancarelle di ogni genere si mescolano odori di ravioli, carne, pesce grigliati e stinky tofu ed estetiste che eseguono l’antica pratica della depilazione al filo orientale.

Sembra di essere in una scena di Blade Runner.

thumb_660ee59a-379e-4014-a735-3fac6cb11c3a_1024thumb_LRG_DSC02847_1024

Kyoto e Nara

Kyoto la città dai mille templi, la città delle maiko e della tradizione. Kyoto va assaporata lentamente, magari alternando la visita ad un santuario ad una pausa tè o in giro per la città.

thumb_LRG_DSC02113_1024.jpg
il tempio Ginkaku-ji conosciuto col nome di padiglione d’argento

thumb_LRG_DSC02671_1024
il tempio Kinkaku-ji, il padiglione d’oro 

Il santuario Fushimi Inari Taisha lo sognavo da parecchio tempo, molto prima che diventasse popolare su Instagram. L’aspettativa non ha deluso la realtà. È davvero un posto mistico che consiglio di visitare la mattina presto per evitare le orde dei turisti e vale la pena percorrerlo interamente. Mano a mano che si prosegue lungo il percorso le persone diminuiscono e alla fine sei solo circondato dalle volpi in pietra, messaggere della dea Inari, dalla natura e dalla luce del sole che filtra tra i tori.

1D182A09-5592-43E1-B8AC-009EB56D77A3

Noi abbiamo dedicato una mattinata al santuario Fushimi Inari e poi ci siamo ritrovati per caso alla festa di Jidai-Matsura (festa delle epoche passate) del santuario di Heian-jinja che si tiene il 22 ottobre a Kyoto. La giornata seguente l’abbiamo trascorsa ad Arashiyama, tra foreste di bambù, macachi giapponesi e il Tenryu-ji, uno dei templi zen più belli di tutto il Giappone.

thumb_LRG_DSC02485_1024
Foresta di bambù ad Arashiyama

thumb_LRG_DSC02507_1024

thumb_LRG_DSC02525_1024
Snowmonkey Park, Arashiyama

lo Shintō può dirsi simile ad uno di quegli affascinanti paesaggi giapponesi, come se ne osservano durante la stagione delle piogge, quando intravedi appena tra misteriosi vapori e piume silenziose di nubi le cime di alcuni monti, una cascata, un profilo di boschi, il tetto curvo di un tempio lontano, ma devi poi completare con l’immaginazione queste sparse e vaghe pennellate per ricostruire una topografia precisa. Lo Shintō non vive di credi e di dogmi, ma di simboli ed intuizioni, di suggerimenti e di sussurri, d’allusioni e di poesia, di riti, di una liturgia accattivante, di architettura e giardini, di musiche, di silenzi – ma anche poi all’improvviso di orgiastiche e tumultuose espressioni popolari di gioia“ ( F. Maraini).

6AAB9E99-BCFB-41D2-864B-DFBED7BBC65B.jpegSeduta in un tempio in autunno. Il Giappone lo sognavo cosi.

NARA

Nara tra templi e cervi è una coccola per occhi e cuore. Lasciatevi trasportare dalla magia di questa città senza tempo e percorrete l’enorme parco ricco di storia. Accarezzare e dare da mangiare ai cerbiatti che vivono in assoluta libertà vi farà tornare bambini per un giorno.

thumb_LRG_DSC02149_1024thumb_LRG_DSC02290_1024thumb_IMG_6301_1024thumb_LRG_DSC02157_1024thumb_LRG_DSC02327_1024thumb_LRG_DSC02374_1024

Tokyo love story

Tokyo ti scombussola, ti disorienta, ti rapisce. E’ stato amore a prima vista, mai avrei immaginato che potesse piacermi così tanto una mega metropoli.

Un’onda di capelli e abiti neri in metropolitana, correre senza fermarsi mai.

DSC01051

In poco tempo si passa dalla calca di Shibuya e Shinjuku al silenzio. Passeggiare all’interno del parco che porta al tempio shintoista Meiji Jingu è magico e ti riconcilia col mondo.

IMG_7411DSC01210IMG_7413

È incredibile come si possa in un attimo  passare dal caos ai quartieri tranquilli come Yanaka e Nakano che sembrano essere usciti dalle ambientazioni di anime e film. Qui i grattacieli lasciano spazio alle case basse e stradine più tradizionali. Il Giappone è anche questo e tanto altro.

DSC01463

DSC01671

Cammino col naso all’insù avvolta dai profumi che vanno dal tè, al ramen e yakitori e mi lascio travolgere dal caos surreale di Shinjuku la sera. Mi sembra di essere in un trip mentale di Alice nel paese delle meraviglie. Luci al neon, musichette, un’infinita varietà di ristoranti e locali, negozi bazar che vendono qualsiasi cosa, karaoke bar e assordanti patchinko (sale giochi) Un quartiere folle, illuminato a giorno che sembra un grande parco divertimenti.

DSC01250

Svoltando nelle stradine laterali dietro la stazione si trova  il vicolo “Omoide Yokocho” affollato di yakitori minuscoli dove si può fare amicizia gustando delle vere prelibatezze. Il “vicolo del ricordo” tra salarymen, turisti e profumo di carne alla griglia.

DSC01256

Vi parleranno di tanti posti dove poter ammirare Tokyo dall’alto. Al Metropolitan  government building la vista è gratuita.

4E47B802-4790-480F-ABAF-B5AE783363D0.jpeg

Quel giorno che ho trascorso qualche ora al Gyoen National park mi sono sentita dentro un anime. Le ambientazioni del “Il giardino delle parole” sono state riprese fedelmente.

“Il  debole suono del tuono, il cielo nuvoloso, se dovesse piovere, aspetteresti  con me? Il debole suono del tuono, il cielo nuvoloso, anche se non dovesse piovere, resterò io qui con te”

0125724A-4838-4026-AA63-668CCE692F02.jpeg

Letture consigliate:

  • “Wa la via giapponese all’armonia” Laura Imai Messina
  • “Ore giapponesi” Fosco Maraini
  • “Iro Iro Il Giappone tra pop e sublime” Giorgio Armitrano

Hong Kong

Luci al neon, grattacieli infiniti, la città avvolta in una bolla d’aria umida. La mia prima volta in Asia. L’impatto è pazzesco: fiumi di gente, “din din” (tram a due piani) che sferragliano, mercati che si contendono le zone vendendo le cose più disparate: dai vestiti all’artigianato passando per lo street food ai pesciolini ed altri animali. Mi sono ritrovata catapultata in un mondo di rumori, suoni, odori di questa Cina non Cina. L’aria di metà ottobre a tratti mi sembra irrespirabile, eppure mi sento viva.

DSC00715

LRG_DSC01016

DSC00826Templi che non ti aspetti fanno capolino tra i grattacieli. Un microcosmo di luci e ombre di un film di Wong Kar Wai.

DSC00782.JPG

Porterò con me tutto questo e oltre. Ricorderò i sapori dei Dim sum nei localini dove l’unica occidentale ero io, farsi scacciare il malocchio dalle signore “picchia cattivi” , la funicolare più ripida al mondo con la sua vista pazzesca dalla cima di Victoria peak.

DSC00884DSC00902

Hong Kong è una città che si sviluppa vertiginosamente in altezza, ma dietro alle insegne luminose dei negozi sfavillanti e le luci al neon si nasconde l’altra faccia del progresso: palazzoni ammassati l’uno sull’altro che racchiudono i sogni e le speranze stipati in pochi metri quadrati.  Il concetto di spazio è molto diverso da quello in Occidente. Qui è raro e prezioso.

DSC01041

Consigli:

  • Ci sono diversi posti, anche catene con una stella Michelin, a prezzi ridicoli, dove assaggiare i Dim sum ( e non c’è nulla di male, l’ho provato anche io), però i locali più caratteristici con un’anima vera sono altri: quello in via Lin Leung Kui è un’esperienza sensoriale ed è stato come trovarsi pr caso in un film.
  • Le stazioni delle metro, al contrario di quanto si creda, sono pulitissime ed è vietato bere bevande ( se ti vedono con una bevanda in mano, non dovrebbero farti una multa, ma ti avvisano di non bere durante il percorso).
  • Un libro in valigia: “Un indovino mi disse” di T. Terzani

 

Lubiana

Lubiana è una meta ideale per un week end e come prima tappa per un tour in Slovenia.

Con i suoi edifici eleganti, i suoi ponti, la vita che scorre lenta lungo il fiume, il suo flaneur che ricorda tanto Parigi, mi è entrata dritta al cuore.

Consiglio di iniziare ad esplorarla passeggiando lungo il fiume, la Ljubljanica, anima pulsante della città sorseggiando un caffè in uno dei tanti bar al mattino presto, quando la città non si è ancora svegliata del tutto e, di riviverla la sera, per un aperitivo o per un dopo cena super romantico.

IMG_3756

Camminate senza meta, perdetevi nelle stradine parallele, curiosate nei cortili.

IMG_3158

Visitate il castello e dalla torre avrete una vista magnifica sulla città.

IMG_3378

 

Scoprite anche l’anima alternativa della città. Metelkova Mesto è un centro culturale nato da un’ex caserma occupata, oggi riqualificato ed ospita concerti, mostre ed altri eventi. “Autonomo, ma non anarchico, liberale ma non illegale, è un esempio di urban squat perfettamente riuscito”. Questa la definizione che più le si addice.

IMG_3179IMG_3186IMG_3257IMG_3258

Tovarna Rog, un’ex fabbrica di biciclette, è un altro esempio di  spazio vuoto occupato e trasformato in centro culturale con varie iniziative per lo sviluppo locale.

IMG_3515

Ogni volta che mi trovo in un posto nuovo ho voglia di assaggiare la cucina locale e quella slovena ha chiaramente un’influenza austro-ungarica e balcanica. Un must è Odprta kuhna al  mercato centrale che ospita ogni venerdì dalla metà di marzo fino ad ottobre (salvo in caso di maltempo) uno street food di qualità con ottima cucina locale e internazionale. Particolarmente consigliati gli hamburger di carne equina.

Altro street food: Nobel burek dove potete gustare il Burek, piatto balcanico di origine turca e Klobasarna dove assaggiare le tipiche salsicce di Carniola ( kranjska klobasa) e gli struccoli ( štruklji).

Infine due ristoranti che mi sono piaciuti particolarmente sono Druga Violina, una trattoria che ospita anche concerti e Julija all’interno di un palazzo storico offre piatti della tradizione locale e mediterranea. Prenotate in anticipo per evitare lunghe code.

Tra i dolci tradizionali il mio preferito è la Gibanica, preparato con una base di pasta frolla con ripieno a strati di semi di papavero, ricotta, noci e mele.

ee89b514-269c-42d5-bd6d-cc131a402490

 

 

Lisbona

Dedali di vicoli, azulejos consumati dal sole, tram che sferragliano a pochi passi dai portoni delle case. Lisbona vivace e colorata, i tramonti sul Tago, il profumo delle sardine grigliate e dei pasteis de nata. E’ questa Lisbona: malinconica dal fascino decadente che ti ruba il cuore.

” Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona”

Aveva ragione Pessoa. C’è una luce magica, qui a Lisbona. Sarà per la luce bianca che si riflette sulle case color pastello affacciate sul fiume Tago avvolgendo ogni cosa.

Processed with VSCO with hb2 presetthumb_IMG_5123_1024 copiathumb_E26A323D-E82A-421E-B066-4AAB2985E12E_1024 copia

Lisbona è un saliscendi continuo di stradine che sembra facciano a gara per contendersi il miradouro più bello. Perdetevi tra i vicoli del Bairro Alto e dell’Alfama, il quartiere più autentico e popolare. E’ qui la vera anima di Lisbona, tra panni stesi al sole, signore che ti offrono cicchetti di Ginjinha, la musica del fado che fa da sottofondo e la brezza dell’oceano. Pura poesia.

thumb_IMG_5365_1024 copiathumb_IMG_5128_1024 copiathumb_IMG_5373_1024 copia

 

 

Ricordi d’infanzia

Quando penso all’Austria mi torna in mente il profumo dei boschi,

il rumore del treno a vapore sotto casa dei miei zii,

il silenzio delle montagne che ti avvolgono come un abbraccio.

 

Sono tornata in Austria, dopo ben 15 anni, più precisamente nel sud Tirolo, tra Schwaz e Jenbach, a mezz’ora circa da Innsbruck. Porterò con me i sapori e profumi del Tirolo, i luoghi che ho percorso da bambina che ho rivisto con gli occhi da adulta, i lenti risvegli, le risate con gli zii e le cugine davanti ad un bicchiere di vino, le grigliate al sole caldo di aprile, i ricordi d’infanzia come se fosse ieri.

Processed with VSCO with hb1 presetProcessed with VSCO with hb1 presetIMG_3843

Creta

Sei bella, Creta. Sei bella senza far rumore. La favola greca è iniziata così, on the road per raggiungere il villaggio di Frangokastello, a sud nella regione di Sfakia. E’ tutto un susseguirsi di paesaggi brulli e selvaggi che si tuffano sul mare, pecore e capre lungo le strade, taverne ovunque. Frangokastello ci accoglie così: un castello veneziano incastonato tra montagne e mare, acqua cristallina, tempo sospeso. Dicono che Creta sia un luogo fatto di dura terra ma anche di sogni. E qui a sud Creta è più autentica che mai.

thumb_img_0507_1024thumb_img_0510_1024

Non posso credere che l’acqua sia così trasparente nonostante il fondale sabbioso, il cibo così fresco e che ogni cosa abbia il suo sapore. Creta è un invito alla lentezza, una bellezza semplice. E’ l’isola dei Dakos e del buon cibo gustato in taverne vista mare.

A coronare la favola dei primi 3 giorni sull’isola il matrimonio della mia amica che appare come una dea greca, tra gli ulivi e la chiesetta con le montagne e il mare che fanno da sfondo.

 

Lasciamo il sud e ci spostiamo 2 giorni a Kissamos sulla costa nord-ovest. Nonostante sia più turistica non appare comunque troppo affollata. Abbiamo trovato delle spiagge in cui basta una consumazione per avere ombrellone+ lettini gratis per l’intera giornata!

Kissamos è l’ideale per poi raggiungere la laguna di Balos, una delle spiagge più famose dell’isola. Si può raggiungerla anche via mare dal porto di Kissamos, ma ovviamente abbiamo preferito l’opzione via terra. Dopo 7 km di strada sterrata e 2 km di camminata Balos appare come una visione sulla strada rossa aranciata bruciata dal sole. L’acqua che lambisce le lingue di sabbia della laguna si colora dalle mille sfumature dal turchese al blu intenso. La battigia è un tappeto rosa grazie ai minuscoli frammenti di conchiglia depositati dal mare. Balos è di una bellezza disarmante, uno di quei posti che pensi siano chissà dove e invece si trova proprio qui, nel nostro Mediterraneo.

Consiglio di arrivare qui massimo per le 10 di mattina in modo da potervela godere appieno prima dell’arrivo delle navi cariche di turisti. Infatti dalle 13 in poi diventa purtroppo talmente affollata da perdere il suo fascino.

thumb_img_0748_1024thumb_img_0776_1024thumb_img_0801_1024thumb_img_0828_1024

Su consiglio di amici abbiamo deciso di lasciar perdere Elafonissi e optare invece per Falassarna per un tramonto molto romantico.

thumb_img_0858_1024

Gli ultimi giorni li abbiamo trascorsi a Chania, la città vecchia abbracciata dal porto. Passeggiare lungo il porto di questa città di impronta chiaramente veneziana e turca ha il suo fascino. Camminate fino al faro e poi perdetevi nei vicoli pieni di localini, negozietti e cortili interni. Un’esplosione di colori e vivacità.

thumb_img_0933_1024thumb_img_0923_1024thumb_img_0954_1024thumb_img_0926_1024

Abbiamo fatto anche un salto ad Ancient Aptera, le rovine di una delle più prospere città romane sorta sui resti di una città minoica. Ottimo sito archeologico che non ha nulla da invidiare a Cnosso. Inoltre la vista da lassù è spettacolare.

thumb_img_0977_1024

Ultima tappa: sulla strada verso Heraklion ci siamo fermati a Georgioupolis, un borgo marino con una caratteristica chiesetta ortodossa in mezzo al mare, davvero incantevole.

thumb_img_1144_1024

Ovviamente ci sono tantissimi altri posti da visitare, ma in ogni caso Creta lascia il segno e non vi deluderà.

Porterò con me i paesaggi selvaggi, il colore del mare, i sapori dei prodotti locali di questa terra così ospitale, i sorrisi dei cretesi che ti invitano a tornare.

 

 

Lettura consigliata:

  • “Lo scalino d’oro.Viaggio a piedi nel cuore di Creta” Christopher Somerville

Budapest amore mio

Budapest elegante. Budapest malinconica.Budapest ti incanta senza far rumore. E’ come un vecchio amore, ti rapisce e poi ti lascia andare.

Porterò con me la vista maestosa del parlamento che si staglia sul Danubio, i suoi ponti, le vecchie metro, le passeggiate sull’isola Margherita, il vagare senza meta nel quartiere ebraico, il curiosare nei vari “kert”(cortili).

Ho imparato a girare da sola, a non perdermi, a sedermi da sola in un bar..

1374289_10152254906404167_1050758037_n
vista da Margit hid

Budapest è una città consapevole della sua bellezza e del suo passato. Si respira storia in ogni angolo, ci sono ancora tantissimi edifici che conservano le ferite della guerra. Mi colpisce la miriade di edifici differenti, che saltano da uno stile architettonico all’altro. Si va dal neoclassico, all’art nouveaux, dal neogotico, dai palazzi sontuosi in Andrassy e Vaci Utca ai palazzi decadenti del quartiere ebraico.

E voglio fermarmi proprio qui. Il quartiere ebraico è un must. Perdetevi nelle stradine acciottolate tra vecchie botteghe, chiese e sinagoghe, localini, ristorantini kosher e pasticcerie tipiche e avrete come l’impressione che il tempo si sia fermato. Un’esplosione di colori e sapori in un microcosmo multiculturale.

1378284_10152254897214167_2128551004_n1392092_10152254897694167_471995819_n

Da rivivere la sera quando le strade si riempiono di giovani. La vita notturna è qui, quasi a rivendicare la voglia di vivere, una città che si alza e riparte, senza però dimenticare il suo passato e le sue origini. Entrate in uno dei tanti “ruin pubs” disseminati nelle vie della zona. Vecchi edifici o fabbriche abbandonate e reinventati in stile eclettico. Un’accozzaglia di oggetti che prendono forma dai soffitti e dalle pareti. Il Szimpla Kert è il primo che ha aperto e sicuramente il più famoso. Uno dei posti più fighi che io abbia mai visto. Non è soltanto un locale, ma ospita anche un cineforum, musica dal vivo e la domenica si trasforma in un mercato ortofrutticolo.

1384359_10152254904624167_1225447496_n
Szimpla Kert
1383313_10152254904924167_371618843_n
Csendes

Budapest vi stupirà ne sono certa. E chi di voi ci è stato? Quali sono i vostri posticini preferiti?

Info utili:

  • Il periodo migliore per visitarla è sicuramente in primavera o inizio estate quando si può tranquillamente stare fuori all’aperto e nei vari cortili interni dei locali.
  • Altri Ruin pubs che ho adorato sono: Fogas Haz, Instant, Csendes e Püder, ma ce ne sono tantissimi altri un po’ tutti dislocati in Kazinky utca e nelle vie parallele.
  • Un locale che amo  è A38, non si tratta di un Ruin pub, ma di una vecchia nave ormeggiata dove si tengono concerti dal vivo.